Page 55 - Zara
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In buon ordine e silenziosamente, l’equipaggio si gettò in mare.

            Vicino a Parodi erano il maggiore medico Mazziotti ed il
            maggiore commissario Misitano; Mazziotti gli chiese di venire

            con  loro.  Mentre  i  due  maggiori  saltarono  in  mare  dal  lato

            sinistro, Parodi ebbe l’accortezza di calarsi in mare mediante un
            cavetto, indossando il giubbotto salvagente, evitando di bagnare

            testa e spalle: questo semplice accorgimento fece spesso la

            differenza tra la vita e la morte. Molti dei superstiti sarebbero

            stati tra i richiamati della Marina Mercantile, vecchi lupi di mare
            che  sapevano  come  sopravvivere  più  a  lungo  in  quell’acqua

            fredda: indossare maglioni, giacca e cappotto sotto il salvagente

            e calarsi in mare gradatamente per non bagnare la parte

            superiore del corpo; molte delle vittime sarebbero state tra gli
            inesperti marinai, tuffatisi in mare dopo essersi tolti i vestiti più

            pesanti.

            Constatato  che  il giubbotto salvagente lo teneva a galla senza
            problemi, Parodi mollò lentamente il cavetto e raggiunse

            Mazziotti e Misitano, che si erano aggrappati ad una tavola

            insieme ad un marinaio. I quattro aggirarono, a nuoto, la poppa

            dello Zara, e si portarono sulla sua dritta.


            Sui momenti finali dello Zara, e più precisamente su quale fu la

            causa  ultima  del  suo  affondamento,  vi  è  tutt’oggi  disaccordo:

            fonti italiane lo attribuiscono all’azione degli uomini – Bastianini,
            Giannattasio,  Grosso  –  che  scesero  sottocoperta  ad  aprire  le

            valvole  per l’autoaffondamento  ed  attivare  le  cariche  esplosive

            sistemate nei depositi munizioni, ed in particolare all’esplosione
            del  deposito  munizioni  di  prua,  per  effetto  delle  mine  fatte

            brillare da Giannattasio e Grosso.

            Da parte britannica, invece,  il colpo di  grazia allo Zara è

            accreditato  ai  siluri  del  cacciatorpediniere Jervis.  Dopo  il
            cannoneggiamento da parte delle corazzate, infatti, i
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