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ufficiali, ed il maggiore Mazziotti ed il tenente di vascello Carlo

            Foldi risposero che il tenente di vascello Enrico Baracchi, ferito
            da una scheggia mentre era al posto di manovra, era deceduto

            mentre  veniva  portato  in  infermeria,  e  ne  avevano  portato  il

            corpo nella sua cabina; chiesero se volesse andarlo a vedere, ma
            Parodi non andò. Il guardiamarina Sergio Moni, sebbene ferito

            alle gambe, si era prodigato nell’estinzione dell’incendio a prua,

            ed il sottotenente di vascello Mario Carrara, benché gravemente

            ferito  alle  mani,  aveva  gettato  in  mare  le  munizioni  di  una
            riservetta per evitare che venissero raggiunte dalle fiamme.

            Il gruppo di ufficiali che includeva Cattaneo e Corsi era frattanto

            arrivato  a  poppa;  Parodi  si  avvicinò  loro  e  sentì  che  stavano

            discutendo in merito ai feriti  gravi. Il loro  salvataggio appariva
            estremamente  difficile: le zattere Carley di prua erano andate

            distrutte, mentre le altre, gettate in mare troppo presto, erano

            ormai troppo  lontane. L’unica imbarcazione disponibile, la
            motobarca di  sinistra, non poteva essere  calata, a seguito del

            danneggiamento  del  picco  di  sinistra.  Si  decise  lo  stesso  di

            collocarvi i feriti (tra di essi vi era il nocchiere Gaetano Mazzella,

            uno dei pochi feriti gravi che sopravvissero, recuperati da unità
            britanniche;           fu     ricoverato         in      un      ospedale          egiziano),

            probabilmente  per dar loro almeno qualche speranza; Parodi,

            però, aveva notato che sul lato sinistro della motobarca c’erano

            dei fori. Ad organizzare l’imbarco dei feriti fu il capitano di
            fregata Brovelli, che aiutò personalmente a trasportarne alcuni;

            anche Parodi (che aiutò a trasportarne tre, che furono sistemati

            in coperta), Quercetti, Giannattasio, Celi e Foldi diedero una
            mano.

            Parodi tornò  da Corsi e  Cattaneo, e quest’ultimo chiese

            nervosamente dove fosse il suo aiutante di bandiera; il capitano

            di     fregata        Brovelli,       sopraggiungendo,                scherzò        “Fatemi
            ringiovanire, ammiraglio. Permettetemi di  essere il vostro
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