Storia
del
nome
del
Corso Grifoni
Dal Giornale di Bordo di Giovanni
Mattia, soprannominato ”timone”
25 Agosto–05 Settembre 1966
– Da FUNCHAL a DAKAR
E’
stata
questa
la
tappa,
se
così
la
vogliamo
chiamare,
più
piena
di
fatti nuovi.
Appena
partiti
gli
animi
di
ognuno
si
sono
agitati
e
si
è
tentato
di
dare
un
nome
al
corso.
Il
quadrato
Allievi
era
pieno
di
manifestini;
ognuno
proponeva
il
suo
nome.
La
terza
squadra,
(i
Leoni),
proponeva
DENEBOLA
precisando
che
questa
stella
appartenevaa
alla
costellazione
del
Leone.
Altri
nomi
proposti
sono:
ATLANTIDI,
subito
abbandonato
perché
c’è
già
il
corso
Atlantici,
altri
proponevano
PIOVRE
ma
nessuno
appoggiava
questa ipotesi.
Altri
nomi
proposti
erano:
SARACENI,
MAURITANI,
DELFINI.
Io
ho
proposto
NETTUNIDI
con
la
spiegazione
“Dei
del
mare”
però
mi
è
piaciuto
il
nome,
proposto
da
uno
di
noi,
che
non
ha
fatto
molto
chiasso
ma
che
è
molto
bello: TIMONIERI.
Ogni
giorno
si
parlava
del
nome
del
corso
ma
alla
fine
ogni
voce
è
stata
placata
quando
su
un
foglio
è
uscito
questo
scritto:
“Pensate
al
nome
del
corso,
pensateci
bene.
E’
meglio
avere
un
nome
bello
a
Portoferraio
anziché
un
brutto nome a metà crociera”.
10-19 Settembre 1966
– Da DAKAR a TENERIFE
Altra
novità
della
tappa,
quinta
della
serie,
i
nuovi
fermenti
per
il
nome del corso.
Questa
volta
il
circolo
delle
preferenze
si
è
ristretto.
Il
lavoro
di
propaganda
stava
dando
i
suoi
risultati evidentemente positivi.
Gran
parte
della
seconda
squadra
votava
per
GRIFONI,
altri
per
ORSA
MINORE,
FENICI.
I
TIMONIERI
però
erano
in
aumento.
Anche
questa
volta,
dopo
una
votazione
improvvisata,
tutto
è
ritornato
calmo
ma
si
prevedeva
che
ci
sarebbe
stato
un
nuovo
movimento
prima
del
pranzo
di
metà
campagna.
Pranzo
che,
si
diceva,
si
sarebbe
fatto
giovedì
ma
poi
è
stato
spostato
a
sabato
per motivi di lavoro.
La
festa,
come
ho
già
detto,
si
è
tenuta sabato 17 settembre.
La
giornata
era
bellissima.
Io
ero
di
guardia
in
calderina
e
per
quel
giorno,
per
noi,
c’è
stata
una
speciale
concessione.
Non
c’è
stata
guardia
dalle
ore
1200
alle
ore 2400.
Alla
fine
del
pranzo
di
metà
campagna,
il
comandante
D’Ottaviano
ha
preso
la
parola
e,
tra
le
altre
cose,
ha
dichiarato
di
essere
lieto
di
essere
il
comandante
di
una
nave
su
cui
si
trova
il
nostro
corso
che
ha
saputo
superare
così
bene
tutti
gli
ostacoli
che
gli
sono
stati
posti
davanti.
Ha
detto
che
certamente
il
nostro
sarà
uno
dei
corsi
migliori
se
è
vero
il
proverbio
”chi
ben
comincia
è
alla
metà
dell’opera”,
noi
abbiamo
cominciato
bene;
il
nostro
ingresso
in
Marina
è
stato
uno
dei
migliori,
faremo
senz’altro
meglio
e
il
suo
augurio
è
stato
proprio
quello,
cioè
di
continuare
sulla
strada
già
così
bene intrapresa.
Ci
ha
poi
invitato
a
pensare
al
nome
del
corso
che
non
è
ancora
uscito
fuori,
dopo
due
mesi
di
crociera;
ci
ha
avvertito
che
il
nome
del
corso
ha
grande
importanza
perché
siamo
noi
i
responsabili
del
suo
buon
nome.
Ci
ha
detto
di
pensare
subito,
di
scegliere
un
bel
nome
e
di
scegliere
soprattutto
quello
che
è
più
vicino
alle
caratteristiche
del
nostro
corso
e
soprattutto
bisogna cercare di onorarlo.
Alla
fine
ci
ha
voluto
dare
un
consiglio
e
ci
ha
detto
che
potevamo
essere
gli
iniziatori
di
una
nuova
usanza,
quella
cioè
di
chiamare
il
corso
con
uno
dei
nomi
già
noti
di
altri
precedenti
corsi
che
tanto
si
sono
onorati
in
ogni
tempo.
Ha
detto
che
era
solo
un
suggerimento
anche
se
sia
parso
a
tutti
che
gli
sarebbe
piaciuto
che
quel
suo
consiglio
fosse divenuta una realtà.
Terminato
il
discorso
con
un
ultimo
augurio,
un
caloroso
applauso
è
andato
all’indirizzo
del
Comandante
che,
subito
dopo, è andato via.
A
questo
punto
si
è
cominciato
a
fare
un
po’
di
baldoria.
Molti
sono
stati
bagnati
con
grosse
caraffe
piene
d’acqua.
Quelli
che
più
di
ogni
altro
sono
stati
presi
di
mira
erano
l’aspirante
Greco
e
capo
Padula
(il
ben
amato
capo
quadrato).
Poi
sul
lato
sinistro
poppiero
si
è
iniziato
a
gridare
GRIFONI-
GRIFONI.
Il
coro
è
andato
sempre
più
aumentando
e
quelli
dell’Orsa
Minore,
i
Timonieri
e
i
Fenici
si
limitavano
a
gridare,
per
contrasto, NO-NO-NO.
Se
si
fosse
fatto
un
censimento
senz’altro
i
Grifoni
erano
in
minoranza
rispetto
al
corso
“NO”
ma
penso
che
un
corso
con
tale
nome
non
ha
senso,
non
dice
niente,
non
si
prevede
che
abbia
un
programma
vero
e
proprio
da
proporre.
Si
è
continuato
a
gridare
per
un
quanto
d’ora
poi
i
fumi
del
vino,
la
stanchezza
del
ventre
e
la
pesantezza
del
capo
hanno
consigliato
tutti
a
salire
su
in
coperta
e
a
dormire
in
un
luogo
il
più
possibile
riparato
dal
sole.
Si
è
dormito
beatamente
e
senza
preoccupazioni fino alle 17:30.
Sono
poi
iniziati
due
giochi:
il
ritrovamento
di
una
medaglietta,
con
la
bocca,
in
un
mucchio
di
farina
e
La
corsa
nei
sacchi
con
premi ai vincitori.
Alle
2100
è
iniziato
lo
spettacolo
di metà campagna.
24-29 settembre 1966
– Da TENERIFE a CASABLANCA
Breve
navigazione
ed
una
sola
cosa
importante:
la
scelta
del
nome del corso.
Si
aveva
intenzione
di
farlo
uscire
in questa navigazione.
Sono
stati
proposti
tanti
nomi
ma
alla
fine
i
GRIFONI
hanno
avuto una buona maggioranza.
Ogni
giorno
ci
sono
state
votazioni
ed
ogni
giorno,
dappertutto,
nel
quadrato
allievi,
c’erano
nuove
scritte
pubblicitarie.
I
Grifoni
sono
partiti
con
40
voti
e sono rimasti con gli stessi voti.
La
terza
squadra
facendo
presente
che
il
nome
Grifoni
era
stato
scartato,
lo
scorso
anno,
dai
Kontiki,
ed
essendo
il
grifone
simbolo
della
divinità,
non
doveva
essere
scelto.
Inoltre,
andando
a
scartare
il
vocabolario,
avevano
letto
che
il
grifone,
oltre
ad
essere
un
animale
mitologico,
è
un
animale
che
vive
in
Sicilia
ed
in
Sardegna,
è
simile
ad
un
avvoltoio
rapace,
quindi
è
un
animale
che
si
ciba
di
carogne.
Come
i
componenti
della
terza
squadra
c’era
altra
gente
che
la
pensava
allo
stesso
modo
in
quanto,
come
ho
già
detto,
su
120
allievi,
solo
40
votavano Grifoni.
Gli altri nomi proposti sono stati:
DIAVOLI.
Non
era
questo
il
nome
che
si
voleva
dare
al
corso
ma
serviva
solo
per
contrastare
i
Grifoni, simbolo della divinità.
Alla
successiva
votazione
il
nome
proposto
per
contrastare
i
Grifoni
era
MANTE
o
Diavoli
del
mare.
Il
nome
però,
dopo
varie
votazioni,
è
stato
scartato
per
dar
posto
ad
un
altro
nome
o
ad
altri
nomi.
Sono
stati
proposti
CENTAURI
adducendo
il
fatto
che
questa
costellazione
è
stata
vista
da
noi
oltre
ad
essere
un
bel
nome ed un bel simbolo.
Altro
nome
proposto
è
stato
BUCANIERI
in
quanto
i
Bucanieri
avevano
infestato,
ai
loro
tempi,
i
luoghi che noi abbiamo visitato.
Un
ultimo
nome
che,
a
dire
la
verità,
ha
sempre
aumentato
i
suoi
voti
è
stato
quello
di
TIMONIERI
ed
io,
che
sono
uno
dei
votanti,
in
un
articolo,
esposto
in
quadrato,
ho
fatto
presente
che
il
TIMONE
a
mano
è
stato
il
simbolo
della
nostra
crociera,
siamo
tutti
rimasti
uniti
lì
vicino,
ci
siamo
scocciati
di
stare
lì,
abbiamo
spesso
parlato
di timoni.
Questo
forse
è
un
lato
un
po’negativo
ma
al
lato
negativo
se
ne
aggiunge
uno
positivo
in
quanto
noi
siamo
marinai
ed
essendo
tali,
ci
sentiamo
o
ci
dovremmo
sentire
orgogliosi
di
essere
al
TIMONE,
di
governare
le
navi
e
di
portarle
alla
vittoria.
Il
motivo
per
il
quale
si
votava
TIMONIERI
era
legittimo
ed
i
voti,
pochi, sono venuti.
Naturalmente,
come
sempre,
ci
sono
stati
i
voti
dispersi.
C’era
chi
votava
Fenici,
chi
Tifoni,
chi
Diavoli,
altri
votavano
Arditi,
Audaci,
Kilu,
Tritoni
ed
altri
nomi
di
poca
importanza
o
meglio
nomi
che
non
hanno
avuto
grande successo.
Le
elezioni
si
sono
succedute
con
ritmo
sostenuto
ma
il
nome
del
corso non è stato partorito.
Le
posizioni
dei
contendenti
sono
rimaste
immutate
e
c’è
stato,
prima
di
arrivare
a
Casablanca,
un
arrivederci
alle
urne alla partenza dal Marocco.
4-10 Ottobre 1966
– Da CASABLANCA ad ALGERI
Passato
anche
il
secondo
giorno
di
navigazione
giungiamo
al
terzo
giorno,
il
6
Ottobre,
e
si
ricomincia
a
parlare
del
nome
del corso.
Questo
nome
è
desiderio
di
tutti
che esca prima di Algeri.
Si
cominciano
le
votazioni,
si
propongono
altri
nomi:
Arditi,
Vulcani,
Perseo,
Algol,
Bussole,
Furie.
Si
fanno
votazioni
pubbliche
e
non si giunge ad alcun risultato.
Si
perdono
ore
di
sonno,
gli
esaminandi
si
lamentano
ma,
nello
stesso
tempo,
si
associano
agli
altri.
Il
nome
del
corso
è
importante
e,
ad
ogni
seduta,
nessuno vuole mancare.
Ognuno
vuole
dire
la
sua,
si
discute,
si
cerca
di
calmare
gli
animi,
si
cerca
soprattutto
di
non
disperdere i voti.
Qualcuno
propone
GRIFAURI
facendo
una
unione
dei
due
nomi
Grifoni
e
Centauri;
il
nome
però non è accettato.
A
un
certo
punto
e
precisamente
nel
pomeriggio
è
stata
fatta
una
votazione per preferenze.
Si
potevano
votare
tre
nomi.
In
questa
votazione
è
subito
emerso
fra
gli
altri
il
nome
di
Grifoni
che
ha
ottenuto
69
voti
seguito
da
Centauri
e
da
tutti
gli
altri.
E’
stato
il
fatto
più
importante
delle
nostre
votazioni
in
quanto
si
è
potuto
vedere
che
Grifoni,
sebbene
scartato
dagli
allievi
che
oggi
formano
il
corso
Kontiki,
era
uno dei preferiti.
Dopo
questa
c’è
stata
un’altra
votazione
simile
che
non
ha
dato
risultati diversi.
Quest’ultima
votazione,
per
la
cronaca,
è
stata
interrotta
dal
Signor
Molari
che,
giustamente,
ci
ha
impedito
di
continuarla
perché
era
già
suonato
il
“silenzio”
e
noi
non
avevamo
l’autorizzazione
di
restare
lì
a
votare.
Abbiamo
eseguito
gli
ordini
e
siamo andati, in silenzio, a letto.
La
mattina
di
Venerdì
del
7
Ottobre
1966
quelle
votazioni
libere
sono
continuate
e
hanno
dato
gli
stessi
voti
delle
precedenti.
Nel
pomeriggio,
tutto
il
corso,
autorizzato
dal
Comandante
Jannucci,
si
è
rinchiuso
nel
quadrato
allievi
ed
ha
cercato
di
votare
il
nome
del
corso.
Si
vedeva
che
eravamo
tutti
ben
disposti;
qualcosa
di
buono
doveva
uscire
da
queste
votazioni.
Alla
presenza
di
tutti,
non
mancava
nemmeno
Lupi,
che
era
agli
arresti
di
rigore,
sono
iniziate le votazioni.
Al
primo
spoglio,
dopo
che
era
stato
proposto
un
altro
nome,
FURIE,
i
Grifoni
sono
in
vantaggio,
al
secondo
posto
le
Furie
con
voti
20,
altri
voti
dispersi
o
formanti
gruppi
inferiori a 20.
A
questo
punto
un’altra
votazione
e
invito,
da
parte
di
Stori,
che
dirigeva
le
operazioni
di
voto,
a
votare
solo
per
i
nomi
più
votati.
I
voti
persi
dovevano
essere
eliminati
se
si
voleva
dare
il nome al corso.
Bisognava
lasciare
da
parte
il
nome
del
cuore
e
votare
uno
dei
nomi più in luce.
Anche
da
questa
ulteriore
votazione
si
è
visto
che
GRIFONI
era
il
preferito;
gli
altri
nomi
perdevano
quota.
Del
resto
le
votazioni
erano
segrete,
erano
fatte
secondo
coscienza
e
dimostravano
che
il
nome
piaceva.
Dopo
questa
votazione
i
maggiori
responsabili
degli
altri
nomi
in
lizza,
CENTAURI
e
FURIE,
parlando
a
nome
dei
loro
proseliti,
hanno
invitato
loro
ad
abbandonare
il
nome
del
cuore
e
votare
GRIFONI,
dato
che
alla
maggioranza
il
nome
piaceva.
Ci
sono
stati
schiamazzi
e
grida
poi
tutti
sono
stati
d’accordo
sulla
migliore soluzione presa.
Prima
di
passare
alla
votazione,
che
è
stata
sempre
segreta
il
nostro
collega
La
Rosa,
ci
ha
consigliato
di
non
fare
baccano
appena
dopo
le
elezioni,
ci
ha
detto
che
avremmo
dovuto
priima
metterci
d’accordo
e
poi
agire
e
dare
al
Comandante
la
bella notizia.
E’
stato
così
dato
il
via
alle
votazioni.
Appena
terminate
siamo
tutti
scesi
in
locale
terza
squadra
e
lì,
dopo
lo
spoglio
delle
schede,
alle
ore
16:14
di
venerdì
7
ottobre
1966
in
posizione
36°56’
N
–
001°12’
W,
i
risultati
delle
votazioni
sono
stati
i
seguenti:
su
113
votanti
112
voti
sono
andati
ai
GRIFONI,
solo
uno
di
noi
ha
votato
CENTAURI.
Il
nome
GRIFONI
è
stato
votato
con la percentuale del 99,9%.
Dopo
aver
fatto
un
po’
di
chiasso
per
la
nascita
del
nome,
come
precedentemente
detto,
tutti,
ordinatamente,
hanno
fatto
silenzio,
e
dopo
aver
ricevuto
le
istruzioni,
sono
stati
aperti
i
boccaporti
e
subito
sono
state
suonate
le
campane
a
distesa
e
la sirena.
Tutti
poi
ordinatamente
sono
saliti
a
riva
secondo
il
proprio
posto
di
manovra.
A
questo
punto
nessuno
aveva
rivelato
il
proprio
segreto.
Eravamo
tutti
fermi,
le
vele
erano
spiegate
al
breve
venticello
che
veniva
da
sud,
il
sole
ad
ovest
illuminava
il
pomeriggio.
A
un
certo
punto
il
comandante
D’Ottaviano,
prendendo
la
parola,
facendoci
i
migliori
auguri
ha
gridato
al
nostro
indirizzo:
“Per
i
GRIFONI,
Hip,
hip,
hip
e
noi:
HURRA!
HURRA!
HURRA!
E
poi
GRIFONI,
GRIFONI,
GRIFONI
e
lancio
dei
berretti
in
mare
mentre
su
una
sagola
erano
issate
le
bandierine
“GOLF,
ROMEO,
INDIA,
FOXTROT,
OSCAR, NOVEMBER, INDIA”.
Scesi
da
riva
si
è
deciso
di
andare
tutti
sul
castello
ma,
mentre
si
salivano
le
scalette
per
andare
a
prora
c’è
stato
un
g
r
i
d
o
disperato
del
Comandante:
“
Uomo a mare”.
La
gioia
è
sparita
dai
nostri
animi
e
tutti
siamo
corsi
sulle
manovre
degli
imbrogli
di
maestra,
abbiamo
poi
bracciato
il
trinchetto
ed
abbiamo
fermato
la
nave.
E’
stata,
nel
frattempo,
calata
in
mare
una
lancia
che,
poco
dopo
è
stata
issata
a
bordo
senza
che
su
di
essa
ci
fosse
alcun
naufrago.
A
questo
punto
il
Comandante
ci
ha
detto:
“
E’
stato
questo
il
primo
posto
di
manovra
dei
GRIFONI”.
Al
rompere
le
righe,
tutti
sul
castello
a
fare
un
po’
di
chiasso.
Molti
sono
andati
in
plancia
segnali
ed
hanno
suonato
la
sirena.
Questo
gesto,
dopo
il
primo
sfogo
è
stato
disapprovato
in
quanto
il
signor
Molari
è
corso
sul
casello
ed
ha
subito
mandato
a
rigore
il
collega
Iodice
che
con
gli
altri
aveva
suonato
la
sirena.
Tutti
siamo
rimasti
un
po’
male
e
per
giunta
ogni
entusiasmo
è
stato
represso
in
quanto
la
squadra
montante
è
dovuta
passare
in
riga alla mostra.
Fino
all’ora
del
pranzo
nulla
di
eccezionale;
sono
continuati
gli
esametti
ed
io,
in
particolare
ho
intervistato
gli
aspiranti,
qualche
ufficiale
ed
alcuni
compagni
di
corso.
La
fine
del
pranzo
(cena),
poi,
è
stata
allietata
da
grida
di
gioia
e
dal
discorso
dell’aspirante
e
dell’ufficiale
che
presiedeva
la
tavola
e
da
un
buon
bicchiere
di
Asti Gancia.
Accademia Navale 1965-1969
Ogni
corso
dell'Accademia
Navale
porta
con
sé
un
nome,
un'identità
che
lo
accompagnerà
per
sempre.
Per
il
nostro,
il
"Corso
Grifoni",
la
scelta
non
fu
immediata
né
scontata.
Questa
pagina
ripercorre
le
lunghe
ed
appassionate
giornate
trascorse
a
bordo
del
Vespucci,
durante
la
campagna
d’addestramento
che
ha
segnato
il
nostro
primo
anno
di
formazione.
Proprio
tra
le
onde
e
sotto
le
stelle,
si
animarono
discussioni
vivaci
e
argomentazioni
persuasive
per
decidere
quale
nome
avrebbe
rappresentato
al
meglio
lo
spirito
e l'essenza del nostro corso.
Sito realizzato da Gaetano Gallinaro e rivisto da
Benedetto Parziale anche con le idee e il materiale
di Attilio Fantoni e il contributo di TANTI
= Mappa del sito e istruzioni =
Bisiani, Bracco, Danusso, De Pol, Fiorani, Liqin, Lupi,
Moruzzi, Padelletti, Pagnottella, Piromallo,
Sangiorgio, Scaroni, Tutti i familiari che hanno inviato
le foto dei loro cari