Page 2 - Folgore
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     Lo scontro del banco di Skerki
            Alla fine del novembre 1942 il comandante del Folgore, Renato
            D’Elia, venne sostituito dal capitano di corvetta Ener Bettica, che
            fino a pochi giorni prima aveva comandato il Centro Studi ed
            Esperienze dei Servizi Ottici della Regia Marina (solo dopo molte
            insistenze, era riuscito infine ad ottenere un comando in mare).
            Di lì a poco, il Folgore venne assegnato alla scorta del convoglio
            «H», in partenza per la Tunisia. La scorta era piuttosto
            consistente: oltre al Folgore, comprendeva anche i
            cacciatorpediniere Nicoloso Da Recco (caposcorta, capitano di
            vascello Aldo Cocchia) e Camicia Nera (capitano di fregata
            Adriano Foscari) e le torpediniere Procione e Clio.
            Nel 1940 il comandante Bettica aveva comandato la
            torpediniera Polluce, con la quale aveva affondato il
            sommergibile britannico Grampus; da allora, però, erano passati
            più di due anni, e questa era per lui la prima missione di guerra
            dal 1940.
            Quando il convoglio «H» lasciò Palermo, alle dieci del mattino
            del 1° dicembre 1942, lo formavano tre bastimenti, ossia i
            trasporti truppe Aventino e Puccini ed il piccolo trasporto militare
            tedesco KT 1. Prima di imboccare la rotta del Canale di Sicilia, il
            convoglio passò davanti a Trapani, da dove uscì, alle 15.30, il
            traghetto requisito Aspromonte, che gli si aggregò.
            La destinazione era Biserta; il carico, 1766 tra ufficiali e soldati in
            prevalenza della Divisione «Superga» (equamente distribuiti
            su Aventino e Puccini), 698 tonnellate di rifornimenti (di cui 120 di
            munizioni, il tutto sul KT 1), dodici pezzi da 88 mm con le relative
            dotazioni, 32 veicoli e quattro carri armati.
            Le navi del convoglio «H» non sarebbero state sole per mare
            quella notte: ben tre altri convogli, infatti, si trovavano in
            navigazione nel Canale di Sicilia. Il «B», con cinque mercantili





