Page 7 - Bande Nere
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     Questo errore non ebbe, comunque, impatto negativo
            sull’esito dell’attacco.
            Il comandante della flottiglia sommergibili di Malta
            osservò in seguito che siluri regolati per quelle
            profondità non avrebbero normalmente colpito un
            incrociatore leggero, ma sarebbero passati sotto il suo
            scafo senza esplodere; e che avevano colpito perché
            il Bande Nere, già danneggiato, secondo i britannici, dalle
            navi di Vian alla seconda Sirte, aveva un pescaggio
            superiore a quello solito. In realtà, gli unici danni subiti
            dal Bande Nere erano stati quelli causati dalla tempesta, e
            sembra improbabile che la nave potesse pescare di più
            solo per quello. Non pare, poi, che la differente
            regolazione della profondità dei siluri fosse tanto elevata
            da dire che questi non avrebbero colpito se il Bande
            Nere avesse avuto un pescaggio superiore al normale: il
            pescaggio normale di quell’incrociatore, infatti, era di 5,3
            metri.
            Alle nove del mattino, scoccava sul Bande Nere l’ora di
            colazione: «di solito un panino con la mortadella o il
            provolone», come ricordò il sopravvissuto Paolo Puglisi.
            Ma proprio a quell’ora, otto miglia a sudest di Stromboli
            (secondo "Navi militari perdute", invece, a undici miglia
            per 144° – cioè a sudest – da quell’isola), vennero
            avvistate delle scie di siluri: il guardiamarina Antonucci,
            osservatore del CANT Z. 501 della scorta aerea, che
            registrò l’orario delle 8.57, fu l’unico a vedere il punto di
            origine delle scie, sul lato sinistro della formazione. O





