Progetto di Benedetto Parziale. Testi Editing e Ricerche a cura di Guglielmo Evangelista e Benedetto Parziale Hanno contribuito alla realizzazione del Sito: vedi Elenco
Quando nell’autunno del 1938 i ragazzi che varcarono i cancelli dell’Accademia Navale di Livorno e che poi avrebbero dato vita al corso Uragano, anche se i tempi si preannunciavano turbolenti, non avrebbero immaginato che nel loro futuro ci sarebbe stato di tutto, ma proprio di tutto. In primo luogo avrebbero conosciuto la guerra che se ne sarebbe portati via ben 46, alcuni solo pochi giorni dopo il primissimo imbarco, senza aver potuto conoscere nulla del mare, né della vita. Per gli altri ci furono battaglie, affondamenti, atti di valore, ferite, prigionia e internamenti, la dura realtà dell’armistizio. E per chi scelse di restare in servizio nel dopoguerra, la Marina e l’Italia da ricostruire a mani nude. Poi arrivarono i nuovi assetti politici e le nuove sfide tecnologiche e quei giovani, ormai un po’ meno giovani, le affrontarono senza complessi di inferiorità e le vinsero. Mentre i capelli diventavano grigi, chi aveva lasciato il servizio raggiunse spesso mete prestigiose nella vita civile mentre gli altri misero sempre più strisce d’oro sulle maniche e infine una ventina di quei ragazzi che quarant’anni prima si aggiravano intimoriti per la prima volta negli austeri corridoi dell’Accademia, erano ormai ammiragli e….uno diventò Capo di Stato Maggiore della Marina. Abbiamo detto, infatti, che all’Uragano era stato riservato tutto. E oggi? Non esistono cariche, non esistono medaglie, non esistono doti umane o professionali che preservino dal naturale ciclo della vita e tutti ci hanno logicamente lasciato: quando l’ultimo, centenario, se n’è andato nel marzo 2021, ciò che era quotidiano è diventato storia. Nobis non datur vitare Libitinam . E ora che tutti i giochi sono stati fatti, abbiamo voluto compiere questa ricerca dovuta alla volontà e alla collaborazione di noi, figli di coloro che sono appartenuti al corso Uragano, ricostruendo le vicende dei nostri padri e dei loro compagni nella scalata della vita, molti dei quali abbiamo potuto conoscere perché hanno frequentato a lungo le nostre case, ma anche senza trascurare i nomi dimenticati di coloro che furono immaturamente stritolati dall’ultimo conflitto. Perché il ricordo non si spenga, perché di tutto non rimanga che silenzio e polvere. Speriamo di averlo fatto bene. Non omnis moriar (Orazio, Odi III, 30, 6)

Un Sito per ricordare il Corso Uragano

e quelli che ne fecero parte

1938 - Entrano in Accademia 213 Concorrenti
1941 - Escono dall’Accademia Navale 162 Ufficiali
Presentazione del sito Presentazione del Corso Storia del nome La Bandiera del Corso Testi dal Libro del Mak P Foto Regia Accademia Navale L’Inno del Corso (testo e musica dal disco originale) Libro degli Ospiti (?)
Corso Uragano
1938 - 1941
Progetto di Benedetto Parziale. Testi Editing e Ricerche a cura di Guglielmo Evangelista e Benedetto Parziale Hanno contribuito alla realizzazione del Sito: vedi Elenco

Un Sito per ricordare il Corso

Uragano e chi ne fece parte

Quando nell’autunno del 1938 i ragazzi che varcarono i cancelli dell’Accademia Navale di Livorno e che poi avrebbero dato vita al corso Uragano, anche se i tempi si preannunciavano turbolenti, non avrebbero immaginato che nel loro futuro ci sarebbe stato di tutto, ma proprio di tutto. In primo luogo avrebbero conosciuto la guerra che se ne s a r e b b e portati via ben 46, alcuni solo p o c h i giorni dopo i l p r i m i s s i m o i m b a r c o , senza aver p o t u t o c o n o s c e r e nulla del mare, della vita. Per gli altri ci furono battaglie, affondamenti, atti di valore, ferite, prigionia e internamenti, la dura realtà dell’armistizio. E per chi scelse di restare in servizio nel dopoguerra, la Marina e l’Italia da ricostruire a mani nude. Poi arrivarono i nuovi assetti politici e le nuove sfide tecnologiche e quei giovani, ormai un po’ meno giovani, le affrontarono senza complessi di inferiorità e le vinsero. Mentre i capelli diventavano grigi, chi aveva lasciato il servizio raggiunse spesso mete prestigiose nella vita civile mentre gli altri misero sempre più strisce d’oro sulle maniche e infine una ventina di quei ragazzi che quarant’anni prima si aggiravano intimoriti per la prima volta negli austeri corridoi dell’Accademia, erano ormai ammiragli e….uno diventò Capo di Stato Maggiore della Marina. Abbiamo detto, infatti, che all’Uragano era stato riservato tutto. E oggi? Non esistono cariche, non esistono medaglie, non esistono doti umane o professionali che preservino dal naturale ciclo della vita e tutti ci hanno logicamente lasciato: quando l’ultimo, centenario, se n’è andato nel marzo 2021, ciò che era quotidiano è diventato storia. Nobis non datur vitare Libitinam . E ora che tutti i giochi sono stati fatti, abbiamo voluto compiere questa ricerca dovuta alla volontà e alla collaborazione di noi, figli di coloro che sono appartenuti al corso Uragano, ricostruendo le vicende dei nostri padri e dei loro compagni nella scalata della vita, molti dei quali abbiamo potuto conoscere perché hanno frequentato a lungo le nostre case, ma anche senza trascurare i nomi dimenticati di coloro che furono immaturamente stritolati dall’ultimo conflitto. Perché il ricordo non si spenga, perché di tutto non rimanga che silenzio e polvere. Speriamo di averlo fatto bene. Non omnis moriar (Orazio, Odi III, 30, 6)
1938 - Entrano in Accademia Navale 213 Allievi
1941 - Escono dall’Accademia Navale 162 Ufficiali
Corso Uragano
1938 - 1941